Musicoterapia

La musicoterapia può essere definita una trans-disciplina nel senso che rappresenta la dinamica combinazione di molte materie che ruotano attorno a due grosse aree: la musica (psicologia della musica, sociologia della musica, acustica e psicoacustica, educazione musicale, antropologia della musica, etc.) e la terapia (psicologia, psicoterapia, counselling, terapia comunicativa, riabilitazione del linguaggio, etc).

La Federazione Mondiale di Musicoterapia (WFMT) dà questa definizione: “La musicoterapia è l’uso della musica e/o degli elementi musicali (suono, ritmo, melodia e armonia) da parte di un musicoterapeuta qualificato, con un utente o un gruppo, in un processo atto a facilitare e favorire la comunicazione, la relazione, l’apprendimento, la motricità, l’espressione, l’organizzazione e altri rilevanti obiettivi terapeutici al fine di soddisfare le necessità fisiche, emozionali, mentali, sociali e cognitive. La musicoterapia mira a sviluppare le funzioni potenziali e/o residue dell’individuo in modo tale che questi possa meglio realizzare l’integrazione intra- e interpersonale e consequenzialmente possa migliorare la qualità della vita grazie a un processo preventivo, riabilitativo o terapeutico”.

Nel tempo, sono stati studiati e confermati gli effetti benefici della musica: l’ascolto e il canto possono ridurre, ad esempio, i sintomi della schizofrenia e controllare gli stati di agitazione associati alle demenze, migliorando la qualità di vita dei pazienti e dei loro familiari. Alcuni risultati scientifici indicano che la musicoterapia può aiutare i bambini con disturbi dello spettro autistico, migliorando le loro abilità nell’interazione sociale, nella comunicazione verbale e nell’iniziare comportamenti finalizzati. La terapia musicale può essere utile anche nelle patologie che causano condizioni di emarginazione (es. afasiaamnesia ecc.), permettendo al paziente di esprimere e comunicare emozioni, sentimenti e stati d’animo attraverso il linguaggio non-verbale.

La musicoterapia può essere:

attiva (suonare): l’interazione tra musicoterapeuta e paziente avviene tramite la produzione diretta di suoni utilizzando la voce, gli strumenti musicali o dei semplici oggetti;

recettiva (ascoltare): si basa sull’ascolto di brani musicali; al paziente viene attribuita una certa attività nella percezione, nell’immaginazione e nell’elaborazione delle melodie proposte.

Gli ambiti di intervento della musicoterapia riguardano prevalentemente la neurologia e la psichiatria, con particolare riferimento a:

II benefici riscontrati dalla musicoterapia ha indotto l’Associazione ad investire ulteriormente in questa disciplina con l’acquisto di nuove attrezzature.
Il Letto Armonico detto anche Sonoro o Monocorde è uno strumento musicale che consta di una superficie di legno sopra la quale si sdraia la persona e sotto la quale un gruppo di 64 corde viene sfiorato per produrne il Suono.
La caratteristica di questo strumento è il fatto che tutte le corde sono intonate all’unisono e alla frequenza di 432 Hz e pertanto viene generato un bordone sonoro su cui si articolano scale di Armonici che inondano così la persona sdraiata su di esso.
Ci si sdraia sul letto e l’operatore suona la parte sottostante dello strumento creando un suono armonico che viene avvertito fisicamente come un massaggio che si propaga a onde nel corpo generando un profondo rilassamento e rigenerazione.
La vibrazione produce una reazione durevole nel tempo.